Diabete

Gli Omega-3 livellano i trigliceridi nei pazienti con problemi di diabete

Diabete: l'olio di pesce diminuisce i trigliceridi nei pazienti

Gli Omega 3 rappresentano una nuova opportunità terapeutica per chi soffre di diabete e ha problemi di lipidi troppo elevati nel sangue. Eliot Brinton, medico della Utah Foundation for Biomedical Research di Salt Lake City (Stati Uniti), ha anticipato la notizia al convegno annuale dell'American Diabetes Association di Filadelfia (Stati Uniti). Secondo studi non ancora ufficialmente pubblicati, un nuovo farmaco formato al 96% da Omega-3 EPA (acido eicosapentaenoico) migliora le concentrazioni dei lipidi nei pazienti già in terapia con altri farmaci, senza interferire con le terapie contro il diabete.



Omega-3 contro grassi e zuccheri

Lo studio presentato durante il convegno si è concentrato su un gruppo di 702 pazienti in terapia con statine, farmaci utili a ridurre i livelli di grassi nel sangue. Il trattamento con le statine aveva già normalizzato in tutti i partecipanti i valori di colesterolo LDL o “cattivo” (tra i 40 e i 100 milligrammi per decilitro), ma non quello dei trigliceridi, compreso tra i 200 e i 500 milligrammi per decilitro. Fra di essi 514 erano affetti da diabete di tipo 2, la forma della malattia che tende a svilupparsi con l'età. I pazienti sono stati attribuiti in modo del tutto casuale a 1 di 3 possibili gruppi:


  • I primi 2 hanno rispettivamente assunto per 12 settimane 4 o 2 grammi al giorno del farmaco a base di Omega-3;
  • Il terzo gruppo ha invece ricevuto per lo stesso periodo un placebo.



Al termine delle 12 settimane, la dose più elevata del farmaco ha consentito ai pazienti affetti da diabete di:


  • ridurre del 23,2% i livelli dei trigliceridi;
  • diminuire del 14,4% tutte le forme di colesterolo diverse da quello “buono” (o HDL);
  • abbassare del 6,6% i livelli di colesterolo LDL.



I pazienti presentavano in diminuzione:


  • le concentrazioni di apo B, proteina contenuta in una particolare forma di colesterolo “cattivo” (9,5%);
  • le particelle RLP-C, associate all'aterosclerosi (25%).



Brinton ha però sottolineato che gli effetti più significativi sono stati quelli ottenuti sui pazienti che all'inizio del trattamento avevano più problemi a controllare il diabete. In questi ultimi anche i livelli di proteina C-reattiva, che se elevati indicano la presenza di infiammazione, erano significativamente più bassi al termine delle 12 settimane, con una riduzione del 34,6%. Il ricercatore ha anche precisato che tutti questi cambiamenti non hanno influenzato i parametri utilizzati per tenere sotto controllo il diabete, inclusi i livelli di insulina.



Un effetto dose-dipendente per un farmaco per chi ha problemi di diabete

L'effetto rilevato da Brinton e colleghi è di tipo dose-dipendente. Il farmaco è infatti risultato meno efficace quando assunto alla dose più bassa. In generale, questi dati suggeriscono che questo nuovo farmaco a base di Omega-3 potrebbe essere particolarmente utile per i diabetici che debbono controllare sia i lipidi nel sangue sia la malattia stesa. Il ricercatore ha spiegato che l'assunzione di Omega-3 ha avuto inoltre effetti antinfiammatori e antiossidanti, a ulteriore protezione della salute cardiovascolare di questi pazienti.  



1. Brinton E, Ballantyne C, Bays H, Kastelein J, Braeckman R, Soni P, “Effects of AMR101 on Lipid and Inflammatory Parameters in Patients with Diabetes Mellitus-2 and Residual Elevated Triglycerides (200-500 mg/dL) on Statin Therapy at LDL-C Goal: the ANCHOR Study" ADA 2012; Abstract 629-P