Trigliceridi alti in menopausa: gli integratori di Vitamina D aiutano a ridurli
Trigliceridi alti menopausa: la Vitamina D li abbassa
Una dose giornaliera di 4000 UI di vitamina D, circa 100 microgrammi, può ridurre il livello di trigliceridi, ma non del colesterolo, nel sangue di donne in post-menopausa e con un alto rischio di malattie cardiovascolari.
Lo dimostra un nuovo studio condotto presso l’Instituto Nacional De Salud Publica di Cuernavaca, in Messico, e pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition.
Vitamina D e dislipidemia
Con il termine vitamina D ci si riferisce a due precursori: Il D3, noto anche come colecalciferolo e D2, conosciuto come ergocalciferolo. Sia D3 che D2 sono trasformati nel fegato e nei reni in 25-idrossivitamina D (25) (OH) D, la forma non attiva e di stoccaggio, e in 1,25-diidrossivitamina D (1,25 (OH) 2D), la forma attiva.
La carenza di vitamina D negli adulti è associata a condizioni come osteoporosi, debolezza muscolare, fratture, malattie autoimmuni, malattie infettive e cardiovascolari. Nonostante alcune ricerche evidenzino un ruolo della vitamina D anche nel miglioramento della salute del cuore, non è chiaro se tale relazione sia causale e se i livelli ottimali di vitamina D siano causa o conseguenza di una buona salute cardiovascolare. In particolare, i bassi livelli sierici di 25-idrossivitamina D sono stati associati ad un profilo lipidico sfavorevole.
L’ aumento dei lipidi nel sangue è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, e un problema di salute pubblica in costante aumento. La dislipidemia è particolarmente rilevante in popolazioni vulnerabili, come le donne in post-menopausa.
Dettagli dello studio
Un totale di 104 donne in post-menopausa con diabete di tipo 2 sono state coinvolte nello studio clinico, tutte hanno assunto una compressa al giorno per 6 mesi: un gruppo ha ricevuto compresse contenenti 4000 UI (circa 100 microgrammi) di vitamina D, mentre un altro gruppo ha ricevuto un placebo. Dall’analisi del siero delle 99 donne che avevano portato a termine lo studio, è emerso che i livelli di vitamina D, aumentati nel gruppo che l’aveva assunta tutti i giorni, erano associati ad una diminuzione della concentrazione dei trigliceridi.
Non sono stati osservati cambiamenti significativi nei livelli di colesterolo HDL, LDL e totale, mentre è emersa un’ associazione non significativa tra vitamina D e livelli di lipoproteine ad alta densità. Diversi meccanismi potrebbero spiegare questi risultati; la vitamina D sarebbe in grado di aumentare l’assorbimento del calcio riducendo quello degli acidi grassi nell'intestino, abbassando i livelli di trigliceridi.
Risultati importanti
Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio, i risultati suggeriscono che l’ integrazione con vitamina D può avere un effetto benefico sui livelli di trigliceridi nel siero senza tuttavia intaccare quello di altri lipidi.
Questi dati, come hanno sottolineato ancora i ricercatori, sono molto importanti perché la diminuzione delle concentrazioni sieriche dei trigliceridi e del colesterolo totale previene l'ispessimento delle arterie e il loro restringimento, e quindi può ridurre il rischio di infarto miocardico e ictus.
Saranno, in ogni caso, necessari ulteriori studi con campioni di dimensioni più grandi e periodi più lunghi per capire meglio il ruolo dell’integrazione di vitamina D nella prevenzione della dislipidemia e di altri fattori di rischio cardiovascolare.
Fonte: Paloma Muñoz-Aguirre, Mario Flores, Nayeli Macias, Amado D. Quezada, Edgar Denova-Gutiérrez, Jorge Salmerón. The effect of vitamin D supplementation on serum lipids in postmenopausal women with diabetes: A randomized controlled trial, Published Online: October 09, 2014