Scompenso cardiaco, gli integratori di vitamina D aiutano il cuore a essere più forte ed efficiente
Scompensi cardiaci: la vitamina D rafforza il cuore
Gli integratori di vitamina D possono migliorare la funzione cardiaca nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, una condizione in cui il cuore diventa troppo debole per pompare sangue correttamente. La vitamina D, potrebbe essere un'alternativa economica e sicura per coloro che soffrono di questa sindrome.
Questo è il risultato di uno studio condotto dai ricercatori del Leeds Teaching Hospitals, (Regno Unito) presentato in occasione della riunione della American College of Cardiology, e pubblicato sul Journal of American College of Cardiology.
Effetti della vitamina D sul cuore
La maggior parte della vitamina D viene prodotta dalla pelle per effetto della luce del sole, e si trova anche in alcuni alimenti come il pesce grasso, le uova, i formaggi e le frattaglie. La carenza di vitamina D è molto diffusa in tutto il mondo, in particolare nei paesi in cui l’esposizione alla luce solare è debole, ed è inoltre comune tra la popolazione anziana.
Con l’avanzare dell’età, infatti, si tende a passare meno tempo all’aperto e inoltre la capacità della pelle di produrre la vitamina diventa meno efficiente. La vitamina D è essenziale per la salute delle ossa e dei denti ma possiede un’importanza fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, respiratorio e cardiaco.
Secondo alcune ricerche, i pazienti con scompenso cardiaco sono spesso carenti di vitamina D, e questa ipovitaminosi è associata ad una prognosi peggiore, rispetto a quella di chi ne possiede livelli maggiori. Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, consiste nell'incapacità del cuore di fornire una quantità adeguata di sangue rispetto alle normali esigenze dell'organismo, a causa dell’indebolimento del muscolo cardiaco.
La conseguenza di questo fenomeno consiste nella riduzione del volume di sangue che il cuore pompa dal ventricolo sinistro a ogni battito. Gli studi clinici che hanno esaminato l’effetto dell’integrazione con vitamina D in pazienti con scompenso cardiaco cronico, sono stati fino ad oggi stati inconcludenti.
Gli integratori di vitamina D aumentano l’eiezione ventricolare
Secondo quanto riportato dai ricercatori di Leeds, grazie allo studio condotto su 163 pazienti con insufficienza cardiaca, gli integratori divitamina D potrebbero migliorare la capacità del loro cuore di pompare sangue in tutto il corpo. In particolare, la frazione di eiezione, la quantità di sangue pompato fuori delle camere del cuore ad ogni battito, nei pazienti osservati era passata dal 26% al 34%. Lo studio ha anche mostrato che il cuore di questi soggetti era diventato più piccolo, quindi più potente ed efficiente. Non è chiaro esattamente come la vitamina D possa migliorare la funzione cardiaca ma si pensa, comunque, che ogni cellula del corpo risponda alla vitamina. Secondo il dottor Witte, che ha diretto lo studio, questi risultati sono stupefacenti soprattutto se paragonati ad altri trattamenti più costosi utilizzati: nessuna ricerca ha mostrato qualcosa di simile negli ultimi 15 anni.
Alcuni dettagli dello studio
Klaus K. Witte e i suoi colleghi hanno osservato 223 pazienti, con età media di 70 anni, con insufficienza cardiaca cronica del ventricolo sinistro, disfunzione sistolica e bassi livelli di vitamina D anche in estate. Ogni partecipante ha seguito una integrazione con 100 microgrammi di vitamina D3 al giorno o una pillola di zucchero come placebo.
In totale solo 163 pazienti hanno portato a termine il trattamento della durata di un anno. Dopo 12 mesi, i ricercatori hanno misurato l'impatto sullo scompenso cardiaco della vitamina D. La misura chiave è stata la frazione di eiezione.
Questa in un adulto sano è compresa tra il 60% e il 70%, ma solo un quarto del sangue veniva pompato con successo nei pazienti con insufficienza cardiaca. La misura di eiezione ventricolare sinistra risultava nei pazienti che avevano ricevuto l’integratore di vitamina D aumentata del 6,07 %, rispetto a quella di coloro che avevano ricevuto il placebo. Inoltre, i soggetti che avevano seguito l’integrazione mostravano un miglioramento nelle misure ecocardiografiche come dimensioni e volume del cuore, rispetto a quelli che avevano assunto un placebo.
La vitamina D: un'alternativa economica e sicura
Secondo quanto dichiarato dagli autori della ricerca, questi dati dimostrano i miglioramenti nella funzione del cuore e dei sintomi, in seguito al consumo di supplementi di vitamina D, ma è necessario ora confermare i risultati con uno studio molto più grande e per un periodo di tempo più lungo per determinare se i cambiamenti nella funzione cardiaca possono tradursi anche in una vita più lunga per i pazienti con insufficienza cardiaca. L’uso di integratori di vitamina D potrebbe rappresentare un enorme progresso nel trattamento dello scompenso cardiaco in quanto non ha effetti collaterali ed è poco costoso.
Fonte: Witte KK, et al., “Effects of Vitamin D on Cardiac Function in Patients With Chronic HF: The VINDICATE Study. J Am Coll Cardiol. 2016 Jun 7;67(22):2593-603. Epub 2016 Apr 4.